La confederazione sindacale italiana CGIL e il suo movimento Rete 28 aprile, nel quale sono integrati gli attivisti del PDAC, hanno chiesto la lotta e l’unione dei sindacati di sinistra, al fine di raggiungere l’indipendenza sindacale e sistemi più democratici.
Manifestazione di sinistra del 27 ottobre del 2011 a Roma
Ha raccolto una grande partecipazione, a causa dell’esaurimento degli attivisti stanchi delle promesse da parte dei ministri e dei dirigenti sindacali, che non vedono alcun motivo per combattere contro lo sfruttamento e il conflitto di classe.
La verità è che i leader di Rifondazione e del PDCI hanno portato gli italiani a manifestare a causa della crisi che la sinistra stava attraversando dopo l’insediamento del governo Prodi, quando non si sono visti i promessi progressi sociali dopo i suoi 18 mesi di governo.
Anche se i motivi di questa manifestazione possono essere descritti come ambigui, la verità è che veniva richiesto il rispetto del programma elettorale del 2006, dove non veniva detto nulla a beneficio dei capitalisti.
La CGIL mette in guardia sui problemi del lavoro in Italia
Il numero di lavoratori temporanei non volontari ha raggiunto un nuovo record storico nel 2018, e la cosa preoccupante è che la tendenza nel mondo del lavoro va proprio in questa direzione.
1 lavoratore su quattro vuole lavorare più ore e guadagnare più denaro, ma la realtà è che il mercato del lavoro, che tende sempre più al temporaneo, non lo consente.
I dati mostrano che le disuguaglianze continuano a crescere, facendo accelerare il processo di precarizzazione e peggiorando la qualità dell’occupazione.
Nelle sue dichiarazioni più recenti, il segretario generale della CGIL di Brindisi, Antonio Macchia, ha dichiarato di essere preoccupato per la scarsa pianificazione del governo e la mancanza di prospettive che i giovani hanno, per trovare un impiego.
Macchia punta a concordare un’idea per lo sviluppo del Paese, in cui i processi di cambiamento e innovazione siano una parte indispensabile dell’ingranaggio. Ha continuato, poi, dicendo che il paese ha bisogno di rinnovare le sue infrastrutture, un qualcosa che purtroppo gli eventi più recenti hanno dimostrato.
La nazionalizzazione di Alitalia
Lo stato ha concesso un prestito ponte per 900 milioni di euro, che scade il 15 dicembre di quest’anno, il 2018.
I leader di Cgil, Cisl e Uil, riuniti al Ministero dello Sviluppo Economico, hanno parlato del salvataggio della compagnia aerea e della sua eventuale nazionalizzazione. Alitalia continua a mostrare perdite in ogni esercizio economico, a partire dal 2009.
Nel progetto di salvataggio, dovrebbero essere coinvolti nella presentazione di un piano aziendale sostenibile e nella sua eventuale nazionalizzazione: Ferrovie dello Stato, Cassa Depositi e Prestiti, Poste Italiane e il Ministero dell’Economia e delle Finanze. I quali dovrebbe contribuire con un capitale di 2 miliardi.
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